Oggi riprendo un articolo letto su Tiscali, ma di provenienza Adnkronos. Ringrazio gli autori e spero di non aver infranto qualche legge.
Roma, 21 mag. - (Adnkronos) - La bicicletta è il mezzo
che più di altri permette di meglio trascorrere il proprio tempo libero. Ciò
nonostante le due ruote stentano ad imporsi come mezzo di mobilità alternativo e
registrano una battuta d'arresto. A scattare l'istantanea è l'Osservatorio
Audimob di Isfort, l'Istituto superiore formazione e ricerca per i
trasporti.
In particolare dall'indagine emerge che il peso
complessivo della bicicletta ha conosciuto una forte crescita nel triennio
2004-2007, raddoppiando la propria quota modale (dal 2% al 4% del totale degli
spostamenti degli italiani con un'età compresa tra 14 e 80 anni), per poi
lentamente ripiegare, con percentuali che negli ultimi anni tendono a variare
intorno al 3,5% (fig. 1). Si tratta di valori, che come sottolinea l'istituto,
ancora molto distanti da quelli a due cifre registrati in alcuni Paesi
dell'Europa settentrionale.
Analizzando con più dettaglio il profilo degli utenti
della bicicletta, nel 2011 gli spostamenti con le due ruote non motorizzate sono
stati effettuati essenzialmente dagli uomini (il 53% del totale), dagli occupati
(ben il 48% contro, ad esempio, l'11,7% degli studenti), da chi vive nelle città
di media-grande dimensione e nelle regioni del nord-est dell'Italia. Qui si
concentra quasi la metà del totale degli viaggi in bici (il 46,4%), a fronte di
un modestissimo 6,8% registrato nelle regioni del Sud e un 12,8% in quelle del
centro.
La bicicletta rimane, però, il mezzo migliore per
trascorrere il tempo libero. E' questa la motivazione principale nella scelta
delle due ruote espressa dagli italiani, seguono le proprietà salutiste e la
capacità della bicicletta di dribblare il traffico e le code. Nella precedente
rilevazione del 2007 i primi due fattori di scelta occupavano posizioni inverse,
e ciò sottolinea la crescita dell'uso della bicicletta per il tempo libero (dal
28,9% al 33,3%) e la contrazione del suo utilizzo per motivazioni salutiste (dal
32,1% al 28,9%).
Sicuramente meno significative sono le motivazioni di
tipo economico o ecologico. Tuttavia, aumenta la quota di ciclisti che utilizza
le due ruote per risparmiare, forse anche per effetto dell'attuale crisi
economica (dal 9% al 10,8%), mentre si riduce ancora la fetta di chi pedalando
vuole combattere l'inquinamento (dal 9% al 7,7%). Le piste ciclabili e la
sicurezza rappresentano le chiavi di volta per la crescita della
bicicletta.
Secondo l'opinione degli intervistati è, infatti,
fondamentale realizzare nuove infrastrutture 'dedicate', in particolare piste
ciclabili estese e soprattutto sicure, difese dai pericoli derivanti dal
traffico stradale. Secondo l'analisi dell'Isfort, è probabile che questa scarsa
percezione di politiche incisive per l'uso della bicicletta sia una delle cause
dell'incremento degli intervistati che dichiarano di non possedere una
bicicletta o di non avere alcuna intenzione di utilizzarla: il 34% del totale
nel 2011, ben il 5,9% in più rispetto al 2007.
21 maggio 2012
Dati statistici a parte, non è che questo testo illumini qualcosa di nuovo, salvo quanto sia sentita la necessità di piste ciclabili, al punto che il non averle fa escludere l'uso della bici.
La quasi totalità dei non ciclisti con cui parlo mi guardano con un misto di ammirazione e riprovazione per il mio coraggio nell'andare in bici nel traffico romano. In altre parole, secondo molti è da pazzi farlo!
Ora mi chiedo: è mai possibile che i pazzi siamo noi ciclisti urbani e non quelli che rendono pazzesco andare in bici?
Nessun commento:
Posta un commento